Fondata dai romani nel 177 a.C. come avamposto militare, la città di Luni diventa in poco tempo il cuore del Lunensis Ager (poi Lunigiana). La sua monumentalità cresce di pari passo alla sua importanza commerciale: marmo e legno dalle Apuane partono sulle navi lunensi assieme al formaggio e al vino locale, considerato da Plinio il Vecchio come il migliore di tutta l’Etruria. La seconda metà del primo millennio avvia la città alla decadenza, tra invasioni barbariche e scorribande di pirati arabi. Già priva della sua importanza commerciale (le attività portuali vengono trasferite ad Ameglia nel 1058), nel 1204 Luni viene abbandonata dalla sua popolazione, che si trasferisce a Sarzana, Ortonovo e Nicola.
Al centro dell’antica Luni sorge oggi il Museo Archeologico Nazionale di Luni, che raccoglie i resti della Luni romana: il Foro, il Decumano Massimo, la Basilica Civile, la Curia, il Cardine Massimo, il Tempio, l’Anfiteatro e tre domus (Domus dei Mosaici, Domus Settentrionale e Domus degli Affreschi) con i relativi mosaici e affreschi.